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Tubi d’amianto: “I gestori idrici cominciano a cambiarli, ma troppo lentamente”

Tubi d’amianto: “I gestori idrici cominciano a cambiarli, ma troppo lentamente”

Livorno 03 novembre 2019 – Medicina democratica Sezione di Livorno e della Val di Cecina: “Tubi d’amianto negli acquedotti, i gestori cominciano a cambiarli, ma troppo lentamente

L’Autorità idrica toscana ha risposto alla richiesta di accesso agli atti di MD, affermando di aver controllato la sostituzione da parte dei gestori di 35 km di tubazioni di cemento amianto negli acquedotti toscani su 1.859 ammessi nel 2014, fino al 2018 compreso. 

Di questo passo, lentissimo, ci vorrebbero altri 53 anni per cambiarli tutti in Toscana. Comunque apprezziamo che qualcosa si muove, grazie alle denunce di Medicina democratica, ma sta alla popolazione insistere per una sostituzione più veloce.  A Livorno ad esempio ASA ha sostituito 2,8 km su 157 che erano nel 2014: di questo passo, ci vorrebbero 56 anni per cambiarli tutti nella nostra città. Decisamente troppo tempo.

Ricordiamo che nell’ottobre 2015 il consigliere d’opposizione Valiani invitò MD per un’audizione ufficiale sul problema, mentre la Giunta comunale Nogarin invitò la stessa ASA, che negò la necessità di cambiare i tubi, e un esperto negazionista della nocività, Stefano Silvestri dell’ISPO, che minimizzò la questione, in barba al principio di precauzione.

In realtà, dietro le quinte istituzioni ed esperti erano e sono ben consapevoli della nocività della presenza di amianto negli acquedotti , tanto che, pur continuando a trincerarsi dietro ai 7 milioni di fibre per litro nell’acqua potabile fissati dall’EPA statunitense, avviarono migliaia di analisi dell’acqua in ogni comune della Toscana, arrivando a trovare risultati preoccupanti.

Inoltre non si capisce perché la legge 257/2006 fissi un limite di 100 fibre/litro di aria e non fissi alcun limite di fibre nell’acqua potabile.

Il Direttore di AIT Alessandro Mazzei dichiarava il 21.12.14: “L’Autorità Idrica Toscana informa che non ci saranno aumenti in bolletta per affrontare lavori di sostituzione delle reti in cemento-amianto […]. Ogni intervento futuro in questo ambito rientrerà nel piano degli investimenti già previsti e concordati con i gestori del servizio idrico integrato […]”

Soprattutto va ricordato che il Decreto del Ministero della sanità del 14.5.1996, allegato 3 afferma:“In proposito si richiama l’attenzione delle Competenti Amministrazioni sulla esigenza di programmare in tempi rapidi la progressiva e sistematica eliminazione delle tubazioni e dei cassoni di deposito di acque, via via che lo stato di manutenzione degli stessi e le circostanze legate ai vari interventi da effettuarsi diano l’occasione per tale dismissione.” http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1996/10/25/096A6000/sg

Di fatto non c’è nessun piano, né dell’AIT né dei gestori, per una sostituzione sistematica delle vecchie tubazioni di amianto, ben 23 anni dopo il Decreto ministeriale del 1996, e le tubazioni cambiate in Toscana tra il 2014 e il 2018 sono state cambiate a seguito di rotture, inevitabili.

Sul sito di Medicina democratica Livorno si possono leggere le sostituzioni, comune per comune, di tubi d’amianto tra il 2014 e il 2018.

Fonte: livornopress.it